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La storia inedita dell’ultima generazione dei Vespucci, la famiglia fiorentina del celebre navigatore Amerigo († 1512), si svolge nell’arco di tutto il XIX secolo. Le appassionanti vicende dei vari membri si possono ricostruire grazie al ritrovamento del ricco carteggio familiare e alle notizie desunte dalla stampa dell’epoca; europei e soprattutto americani. Fra i figli di Cesare Vincenzo Vespucci († 1838) spicca la primogenita Elena (1804–1866); appassionata viaggiatrice, dal temperamento combattivo e anticonformista, dai molti amanti, e con un segreto: una figlia naturale. Sfuggendo al suo passato ella, sotto il nome di contessa America Vespucci, ha modo di conoscere, frequentare e farsi amica di politici, diplomatici, nobili e artisti – dal Presidente degli Stati Uniti Martin van Buren ad Arthur Wellesley secondo duca di Wellington, dal conte d’Orsay alla contessa Apponyi, da Mercedes de Merlin a James Gordon Bennett senior, solo per citarne alcuni. Sullo sfondo degli eventi che hanno cambiato profondamente l’Italia; l’Europa e il mondo intero, Elena, nonostante la sua assenza venticinquennale da Firenze, fu rispettata da tutti i parenti e mantenne unita l’ultima generazione dei Vespucci. Come un controcanto in tono minore rispetto agli ‘acuti’ di Elena, l’avvincente saga familiare è arricchita dalle vicissitudini delle altre sorelle – Giovanna, Elisa, Teresa, Ameriga – e di Amerigo, ultimo maschio della casata del nome prestigioso, la quale s’avvia verso un lento declino che ci porta a Montefioralle di Greve in Chianti dove, il 7 dicembre 1875, si spegne nella sua casa Amerigo di Cesare Vespucci, patrizio fiorentino.